Veneri e pistole

Non ho paura di amare un uomoe nemmeno di sparargli (Annie Oakley)

Opere forti, aggressive, che comunicano senza mezzi termini. Nascono da una tagliente esigenza di capire e interrogare i risvolti della realtà sociale. Strumento analitico per Thom Puckey è la scultura, usata per ricercare e scoprire le dinamiche concrete che connotano i comportamenti umani. Il tempo è sospeso e lo spazio viene esaltato da Veneri contemporanee, cristallizzate nel marmo, pronte a prendere il sopravvento, ad attaccare. La bellezza dà scacco all’aggressività che accompagna il fenomeno sociologico indagato dall’artista: il mondo sotterraneo delle donne armate (quasi 20 milioni solo in America) per passione, per difesa o (forse) per un atavico attaccamento alla vita. Sono sculture che richiedono un lungo e rigoroso processo creativo: inseguono i maestri del passato e mettono in scena una seducente violenza, coinvolgendo lo spettatore nell’atmosfera di una gelida fiction. La sintesi tra innovazione e tradizione, lo scontro incessante tra la ricerca della perfezione e il desiderio umano di sopraffazione portano verso un effetto ricco di po.etici contrasti sottintesi.

di Francesca Londino

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