Willy Verginer

Con la sua aria molto naturale il sovrannaturale ci circonda (Jules Supervielle)

La natura e l’intervento umano, la leggerezza e la pesantezza, la semplicità del materiale e l’originalità delle soluzioni estetiche e formali: nelle opere di Willy Verginer traspare la volontà di far convivere elementi apparentemente contrastanti. Tutte queste caratteristiche si ritrovano nella sua ricerca artistica: sculture che mostrano un visibile oltre il visibile, in un insolito gioco fatto di artificio o verismo. Figure umane magicamente inquietanti, in legno di tiglio, abete, melo o pero, che costringono l’osservatore a interferire attraverso l’immaginazione. Il colore brillante distribuito su parti del volto o del corpo interviene come metafora di un magico sovvertimento della superficialità dell’esistenza. Opere che si muovono all’interno della stessa contraddizione: alla modestia di un materiale arcaico si contrappone il desiderio di attirare verso di sé l’intangibile e il sogno. Contemporaneità e tradizione, sperimentazione e memoria si fondono per aprirsi agli immaginari nel mondo. La scultura diventa così un mezzo che ri-prende e ri-elabora il reale, per tentare di andare oltre la sua fissa, ovvia presenza.

Willy Verginers, scultore altoatesino, vive e lavora a Ortisei, dove ha studiato pittura presso l’Istituto d’Arte. Ha lavorato in vari laboratori di scultura lignea della Val Gardena, assimilando le linee guida di una lunga e importante tradizione territoriale che, negli anni, lo hanno portato a sviluppare una poetica e una linea artistica tutta sua.

di Francesca Londino

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