Sono realista, non posso chiudere gli occhi sul surrealismo della vita (Stanisław Jerzy Lec)
Figure femminili provocatorie e fantastiche, fatte di toni accesi e contrastanti, emergono dagli sfondi per aprirsi a oscuri e persistenti incanti. Le creature immaginarie di Yang Na hanno origine dal sogno. È un fare artistico frutto di un rimuginio lento, laborioso, capace di mille meraviglie e di una valutazione intellettuale che fa da preliminare affettivo e mentale alla nascita dell’immagine. È una sorta d’incubazione, di chiarezza progressiva tra le pieghe di una metamorfosi imperscrutabile dell’umano in animale o viceversa. Momenti di un passaggio da uno stadio a un altro nel continuo inquietante e ipnotico mutamento degli eventi. Favole pop surreali che circoscrivono un magico percorso evoluzionistico, per mostrarci, però, anche la rivalsa apparente dell’artificiale che diventa più verosimile del reale.
杨纳 Yang Na, pittrice e scultrice, nasce in Cina, nell’immensa megalopoli di Chongqing, dove ha studiato pittura e conseguito un MA in Belle Arti presso il Sichuan Fine Arts Institute. Vive e la lavora a Pechino ma le sue opere sono note al di là dei confini della Muraglia.
