Camp: Notes on Fashion

#SaveTheDate | Met Museum, New York. Dal 9 maggio all’8 settembre 2019

In contemporanea con il Met Gala. A cura di Andrew Bolton.

Cosa c’è in questa mostra. Una galleria di 175 capi di alta moda e 75 sculture, dipinti e disegni, che spaziano dal XVII secolo a oggi. Un percorso espositivo che mostra come il Camp (termine dal francese se camper, ostentare, usato per la prima volta in una commedia di Moliere) sia diventato mainstream, a partire dalla sontuosità e sperimentazione del regno di Re Sole. Tra le creazioni degli stilisti Gucci, Balenciaga, Chanel, Prada, Vetements, Versace, Moschino, Charles Frederick Worth, Demna Gvasalia e altri, spiccano le luccicanti declinazioni del Camp di genere pop, queer o politico.

Di che cosa parla questa mostra. La celebrazione e l’evoluzione dell’estetica Camp come cultura, arte e stile di vita, per indagare il fil rouge che unisce la parodia alla teatralità, l’esagerazione all’artificialità, il kitsch al trash. Il titolo della mostra deriva dal saggio del 1964, Notes on Camp, della scrittrice Susan Sontag. «Il Camp è la sovversione dello status quo, ma anche generosità, munificenza», spiega il curatore Andrew Bolton, mentre per Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci e padrino dell’iniziativa, con Anna Wintour, Lady Gaga, Harry Styles e Serena Williams, «quelle quattro lettere ci insegnano quanto sia importante sentirsi liberi di esprimersi attraverso il modo di vestire».

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