Il fatto è che sogno enormemente (Julio Cortázar)
Lo spazio senza confini del fantastico è connessione con visioni e prospettive oniriche di una vita altra. Nei suoi dipinti Ronald Companoca, utilizzando elementi presi dalla realtà, mette in scena universi paralleli e atmosfere incantate dove tutto può accadere, dove tutto può essere stravolto per trovare infinite interpretazioni. Una narrazione in cui l’esperienza umana si fonde alla forza salvifica della fantasia e del sogno. L’artista prende a prestito lo sguardo del bambino per indagare una dimensione in cui tutto si svincola dalla razionalizzazione. Un tentativo di sviscerare la perduta armonia del mondo tra i misteri dell’invisibile e la pienezza del visibile. Le sue figure emergono da luoghi surreali che evocano epoche lontane o mai nate mescolandosi a simboli arcaici, elementi della memoria e reminiscenze di fiabe universali. Un lavoro artistico che si confronta costantemente con il senso del magico, affidandosi a un filo silenzioso che unisce tutte le opere in un’unica grande storia.
Ronald Companoca nasce e vive in Perù, dove si è laureato presso l’Universidad Nacional de San Agustin. La sua ispirazione principale sono state le opere di Bosch e Brueghel, così come i testi di Kafka e Ovidio. Numerose gallerie e musei ospitano il suo lavoro.