Daniel Lismore

Voglio solo cambiare il mondo, una paillettes alla volta (Lady Gaga)

Il primo comandamento di Daniel Lismore è l’essere sempre qualcosa di diverso o essere contemporaneamente molte cose: un fabbricatore di sogni e insieme un trasgressivo, un difensore dell’alta moda e un suo profanatore. L’inesauribile estro di Daniel Lismore va oltre il vestito e l’elemento materico: ogni cosa è rimessa in un circuito che si apre ad altre combinazioni e possibilità di linguaggio. I suoi elaborati abiti-scultura tridimensionali, che gli hanno fatto guadagnare il titolo di «dresser più stravagante di Londra» da parte di Vogue, vanno verso l’abbattimento di codici e confini, alludono a una capacità di rifare il mondo e di ritrovarsi sempre immersi in un senso di meraviglia e stupore. Un nuovo alfabeto artistico sartoriale etico e sostenibile che racconta la trasformazione di un interprete in personaggio, nell’universo infinito e indefinito della moda. Colori accesi, ricami artigianali, monili, pizzi, piume, monili, stampe arricchite da cristalli Swarovski, perline, conchiglie: incantesimi di contaminazioni multietniche, assemblati in un caos apparente, tracciano un percorso che allude ai concetti di identità e diversità.

Daniel Lismore è un costumista, designer, attivista e opera d’arte vivente inglese. È stato ritratto e ha collaborato con fotografi importanti come  David LaChapelle, Ellen von Unwerth, Mert & Marcus, Steven Klein. Ambasciatore del Circuit Programme del  Tate Museum e del GFW. Protagonista, insieme a Lina Condes, di Extraterrestrial Odyssey, nell’ambito della 57/a Biennale di Venezia. Nell’aprile 2019, durante i TED Talk di Vancouver, ha tenuto una lectio sull’arte di vivere la scultura.

di Francesca Londino

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