Il corpo è paragonabile ad una frase che vi spinge a disarticolarla… (Hans Bellmer)
La ricerca di Mari Shimizu si concretizza in uno scambio enigmatico di messaggi che vive nel territorio del sogno. Davanti alle sue oscure bambole tutto stilla luce e sangue, tormento e incanto, meraviglia e macabro. È un immaginario trafitto da pulsioni crepuscolari che sembra nascere da una psiche antica. Creature silenziose che contengono reliquiari e fantastiche wunderkammer saldano presente e passato, imminenza e memoria, in una poetica dark, coniugando argomenti come la mitologia, la religione, la scienza, la caducità e la natura, per esprimere il medesimo senso d’inquietudine. Sono opere che non raccontano l’amore ma neanche la morte. Soffuse di una grazia malinconia ci osservano piene di comprensione.
Mari Shimizu, doll artist e scrittrice, nasce e vive ad Amakusa, nella prefettura di Kumamoto. Laureata in cinema alla Tama Art University aTokyo. Nel 2000 è diventata celebre la sua copertina dell’album dei Mucc, gruppo musicale giapponese della scena visual kei. Alcune sue opere sono state protagoniste di serie televisive e film. Ha esposto in Giappone, Azerbaigian, Stati Uniti, Taiwan, Italia, Parigi.