Sun Rae Kim

Lascio ai diversi futuri (non a tutti) il mio giardino dei sentieri che si biforcano (J. Borges)

Il lavoro dell’artista coreana Sun Rae Kim mette in campo una riflessione sul corpo e si confronta con il concetto di bilico. Bilico tra tecniche artistiche e pensieri assiomatici del mondo occidentale e asiatico. Bilico che comporta un gioco concettuale sull’inganno ottico, basato su una delle più intriganti proprietà dell’arte: la finzione. Le opere sottendono così a una relazione tra dentro e fuori, tra leggerezza e gravità, tra realtà e immaginazione. Installazioni scultoree colorate e ludiche, realizzate con materiali differenti e malleabili, come la carta hanji ottenuta dalla corteccia di gelso, la gomma naturale, l’hot-melt o le semplici cannucce per bibite, creano una narrazione incentrata sul rapporto tra umano-non-umano, naturale-artificiale, umanità-natura, per stimolare  nuove  riflessioni sul futuro della nostra specie. Una visione attenta al cosiddetto antropocene che si coagula attorno al gioco, attraverso creature fantastiche senza volto e silenti escrescenze, esito di un continuo sortilegio.

Sun-Rae Kim nasce a Seul dove ha conseguito un BFA in arte alla Sookmyung Women’s University. Ha studiato, inoltre, alla Braunschweig University of Art in Germania. I suoi lavori sono stati esposti in gallerie e musei in Europa e in Asia. Vive e lavora tra Hannover e Seoul.

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fondatrice.redattrice libidodocta mag