Oltre il detto e lo scritto…

Una lettera è la conferma fisica di ciò che siamo stati nel momento in cui è stata scritta, o di tutto ciò che rimane di una persona o di un periodo di tempo…

Meticolose installazioni composte da parole di carta piegate, plasmate, assemblate, disposte in forme e strutture che si librano nello spazio con la loro eterea consistenza, danno l’imprinting all’intero lavoro di  Annie Vought. L’impatto visivo è sorprendente: va oltre il detto e lo scritto, traduce l’impressione del rapporto tra gravità e leggerezza, tra opacità e trasparenza. Un’impressione che in Annie Vought nasce dall’osservazione e dalla sorpresa di scoprire che le parole sono segni. Segni che rappresentano il mondo. Segni che contengono in embrione l’incessante fluire del tempo nel suo continuo mutamento. Sono temi che ricorrono in tutti i suoi lavori, suggellati da un rigore progettuale che possiede la forza e le suggestioni di un mantra visivo. I racconti evocati nelle installazioni diventano così microcosmi che racchiudono il mistero del linguaggio, mentre il testo-immagine trasforma l’effimero in preziosa concretezza e trasporta un materiale di per sé semplice come la carta in una dimensione altra, sospesa e surreale.

di Francesca Londino

Annie Vought504504“I am sorry. NO” hand cut paper

 

 

 

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