Juliette Clovis

Cominciai a germogliare come un rametto di marzo (Sylvia Plath)

Le sculture profetiche di Juliette Clovis sembrano annunciare la nascita di creature ibride che ricordano le antiche creatrici o futuri idoli. Serpenti, farfalle, aculei, escrescenze vegetali, uccelli o coralli fioriscono, nel preziosismo materico della porcellana di Limoges, su alteri busti femminili, caratterizzati da significati indirizzati verso l’ambiguo e fragile rapporto umanità-natura. Sono opere coscientemente surreali, ammiccanti a volte, ma non per questo meno innocue. Ipnotiche fabulazioni di memorie lontane, cariche di vibrazioni e suggestioni barocche, che sotto il piglio onirico diventano strumenti per denunciare l’attuale crisi ecologica e il conseguente fallimento del concetto di divinità. Tutto questo sul terreno di una raffinata ricerca artistica e di una forte simbolicità che alimenta l’invadenza del nostro immaginario.

Juliette Clovis vive e lavora nel sud-est della Francia. Ha studiato storia dell’arte presso L’Ecole du Louvre e ha conseguito la laurea  in graphic design presso L’Ecole des Gobelins, a Parigi. Ha esposto in tutto il mondo con mostre personali e collettive.

di Francesca Londino

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