Grazia viscerale

L’uomo porta dentro di sé le sue paure bambine per tutta la vita (Italo Calvino)

Jessica Harrison conduce con rigore una  personale ricerca, ispirata a una re-immaginazione surreale, mutuata da statuette in stile vittoriano. È un mondo ironico popolato da graziose damine in porcellana che sfoggiano tatuaggi, ferite aperte, cuori strappati, teste mozzate, organi  e visceri. Sculture, apparentemente ingenue e naif, avvolte da un flusso macabro che le rimodella. Un’affettuosa imagerie popolare investita di molteplici e intriganti valenze connotative. Una ludica provocazione, al limite del kitsch, che gioca con la radice della percezione visiva, per evidenziare come un visibile apparente porti in sé un visibile nascosto.

Jessica Harrison vive e lavora in Scozia, dove ha studiato scultura presso Edinburgh College of Art (ECA). Membro della Royal British Society of Sculptors, la più antica e  grande organizzazione dedicata alla scultura nel Regno Unito, espone le sue opere in tutto il mondo, oltre ad essere presente in importanti collezioni pubbliche e private.

di Francesca Londino

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